Differenza tra SRL e SRLS: di cosa si tratta?
Ma quale scegliere? Senza alcun dubbio, una delle forme sociali più indicate per una start up è la società a responsabilità limitata. Nell’ultimo periodo, però, si sente parlare moltissimo anche di società a responsabilità limitata semplificata. Qual è la differenza tra SRL e SRLS?
Prima di scendere più nel dettaglio e specificare le differenze tra SRL e SRLS è necessario tenere conto del fatto che queste ultime sono state legittimate dall’ordinamento nel 2012. L’azione del governo era finalizzata a dare un nuovo slancio al settore occupazionale. Come è facile intuire, infatti, la SRLS è una forma giuridica particolarmente adatta per i giovani che hanno deciso di mettersi in proprio. Una cosa è certa: entrambe le forme giuridiche sono a responsabilità cosiddetta limitata. In buona sostanza, nessuno dei soci dovrà rispondere con i propri beni di eventuali debiti. Ad essere a rischio in caso di insolvenza sono solo ed esclusivamente gli investimenti effettuati sull’attività.
Per avviare una SRLS basta investire 1 euro. Il limite massimo, invece, è di 9.999 euro. Per avviare una SRL, invece, è necessario un investimento minimo di 10.000 euro. In linea di massima, la SRL non prevede un tetto massimo di investimenti anche se è opportuno tenere conto del fatto che superati i 120.000 euro i soci devono rispettare specifici criteri di gestione. Per quanto riguarda, invece, le regole di gestione, le SRLS sono più vincolate delle SRL tradizionali. Proprio le SRLS, infatti, non possono decidere in alcun modo le regole dell’attività. Le SRL, al contrario, sono molto meno vincolate. I soci, pertanto, hanno la possibilità di decidere in autonomia come gestire la società. Tra le altre cose, poi, in una SRLS i soci possono essere solo ed esclusivamente persone fisiche. Nelle SRL tradizionali, invece, si ha la possibilità di far partecipare all’attività anche persone giuridiche.
Nel caso delle SRLS le spese per il notaio vengono assolutamente azzerate. Il notaio, infatti, ha il compito di verificare che nell’atto siano presenti tutti i requisiti. Inoltre, il notaio deve depositare entro i 20 giorni successivi l’atto. Esso deve essere depositato presso il registro delle entrate attraverso un apposito software. Per tale ragione, i soci non devono versare alcun genere di imposta di bollo nè, tanto meno, sostenere spese di segreteria.
Passiamo adesso alle spese da sostenere. Per l’iscrizione alle camera di commercio è prevista una spesa di 200 euro. Deve essere versata la tassa necessaria per vidimare i libri cosiddetti sociali che ammonta a 309,87 euro. Sommando tutti i costi, per avviare una SRLS si dovranno spendere oltre 500 euro. I costi per aprire una SRL tradizionale sono decisamente molto più alti. basti pensare al fatto che per il notaio si può spendere una cifra compresa tra 700 euro e 1.200 euro. Le spese da sostenere per i diritti di segreteria e per i bolli, invece, ammontano a circa 200 euro. Facendo un rapido calcolo, per avviare una SRL servono dai 1.400 fino a 2.000 euro.
NOTA : Questo articolo può contenere delle semplificazioni e non è in alcun modo da intendersi come una consulenza legale.
Fonte Studio Allievi Dottori Commercialisti www.studioallievi.com
Prima di scendere più nel dettaglio e specificare le differenze tra SRL e SRLS è necessario tenere conto del fatto che queste ultime sono state legittimate dall’ordinamento nel 2012. L’azione del governo era finalizzata a dare un nuovo slancio al settore occupazionale. Come è facile intuire, infatti, la SRLS è una forma giuridica particolarmente adatta per i giovani che hanno deciso di mettersi in proprio. Una cosa è certa: entrambe le forme giuridiche sono a responsabilità cosiddetta limitata. In buona sostanza, nessuno dei soci dovrà rispondere con i propri beni di eventuali debiti. Ad essere a rischio in caso di insolvenza sono solo ed esclusivamente gli investimenti effettuati sull’attività.
QUALE FORMA GIURIDICA SCEGLIERE?
Una delle differenze principali tra una SRL e una SRLS riguarda il capitale investito. In termini molto più pratici, chi vuole aprire una SRLS deve essere consapevole del fatto che ha un limite massimo e un limite minimo per i propri investimenti. La SRL tradizionale, invece, prevede solo ed esclusivamente un limite minimo di denaro da investire. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio.Per avviare una SRLS basta investire 1 euro. Il limite massimo, invece, è di 9.999 euro. Per avviare una SRL, invece, è necessario un investimento minimo di 10.000 euro. In linea di massima, la SRL non prevede un tetto massimo di investimenti anche se è opportuno tenere conto del fatto che superati i 120.000 euro i soci devono rispettare specifici criteri di gestione. Per quanto riguarda, invece, le regole di gestione, le SRLS sono più vincolate delle SRL tradizionali. Proprio le SRLS, infatti, non possono decidere in alcun modo le regole dell’attività. Le SRL, al contrario, sono molto meno vincolate. I soci, pertanto, hanno la possibilità di decidere in autonomia come gestire la società. Tra le altre cose, poi, in una SRLS i soci possono essere solo ed esclusivamente persone fisiche. Nelle SRL tradizionali, invece, si ha la possibilità di far partecipare all’attività anche persone giuridiche.
I COSTI DA SOSTENERE
Un aspetto di cui tenere conto quando si ha a che fare con la scelta tra una SRL e una SRLS è il costo necessario da sostenere. Le SRLS sono molto meno costose rispetto alle SRL.Nel caso delle SRLS le spese per il notaio vengono assolutamente azzerate. Il notaio, infatti, ha il compito di verificare che nell’atto siano presenti tutti i requisiti. Inoltre, il notaio deve depositare entro i 20 giorni successivi l’atto. Esso deve essere depositato presso il registro delle entrate attraverso un apposito software. Per tale ragione, i soci non devono versare alcun genere di imposta di bollo nè, tanto meno, sostenere spese di segreteria.
Passiamo adesso alle spese da sostenere. Per l’iscrizione alle camera di commercio è prevista una spesa di 200 euro. Deve essere versata la tassa necessaria per vidimare i libri cosiddetti sociali che ammonta a 309,87 euro. Sommando tutti i costi, per avviare una SRLS si dovranno spendere oltre 500 euro. I costi per aprire una SRL tradizionale sono decisamente molto più alti. basti pensare al fatto che per il notaio si può spendere una cifra compresa tra 700 euro e 1.200 euro. Le spese da sostenere per i diritti di segreteria e per i bolli, invece, ammontano a circa 200 euro. Facendo un rapido calcolo, per avviare una SRL servono dai 1.400 fino a 2.000 euro.
I COSTI PER LA GESTIONE
Quando si parla di SRL e SRLS è fondamentale ricordare che oltre a variare i costi per l’avvio dell’attività, variano anche i costi di gestione. In questo caos, però, si tratta di variazioni davvero di poco conto che potrebbero non influire nella scelta della forma giuridica. Alla CCIAA, ad esempio, in entrambi i casi ogni anno devono essere versati circa 200 euro. Il cosiddetto bilancio di deposito, poi, ammonta a circa 130 euro. Le consulenze professionali, infine, possono costare circa 300 euro all’anno. Insomma, in entrambi i casi le spese annue da sostenere variano tra 2.400 euro fino a 4.200 euro. A questo punto, si hanno tutte le informazione necessarie per riuscire a decidere se aprire una SRLS o una SRL. Ciò che importa è affidarsi sempre ad un esperto del settore in modo tale da non sbagliare nulla e poter contare su una figura in grado di seguire passo dopo passo tutte le pratiche burocratiche.NOTA : Questo articolo può contenere delle semplificazioni e non è in alcun modo da intendersi come una consulenza legale.
Fonte Studio Allievi Dottori Commercialisti www.studioallievi.com